Ciao ragazzi
Mi è capitato di riflettere sulla natura del GDR e di come il suo nome tragga in inganno.
Riflettevo per analogia che andrebbe chiamato parola-gioco o giochi da parole.
Perché come un videogioco non si può fare senza un video, un cosiddetto GDR non si può fare senza parlare.
In un gioco da tavolo possiamo anche non parlare, l'importante è che tutti sappiano le regole.
In un cosiddetto GDR ciò non è minimamente sufficiente (conoscere le regole)
E da queste osservazioni nasce il mio cruccio
Quali parole?
Quali sono le parole necessarie per giocare ?
Quali sono le metaregole grammaticali durante il gioco ?
È possibile giocare senza parlare?
Quali sono le parole di troppo ?
Secondo me non sono domande banali, perché da esse dipendono molte conseguenze nel gioco
Dubbi sulla natura del GDR
- Folle Demiurgo
- Occhio anziano
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Re: Dubbi sulla natura del GDR
Stai facendo confusione.
Se devi cercare un parallelo di "videogioco", probabilmente devi guardare "gioco di società".
Sono entrambe parole/locuzioni sovraordinate rispetto a GDR (infatti puoi avere un videogioco "di tipo GDR" (mi rifiuto di considerare tali quelli che il mercato videoludico etichetta come gdr)) ed entrambe sono focalizzate sul canale attraverso le quali è veicolata l'esperienza ludica: un video e un gruppo di persone.
Quanto alle parole e alla grammatica, la questione è molto ampia (credo l'abbia trattata Luca Giuliano in un volume degli anni novanta) e a me personalmente ricorda molto la questione dei giochi e delle somiglianze di famiglia di Wittgenstein (https://online.scuola.zanichelli.it/lez ... nstein.pdf per un'intro) e alla teoria del prototipo di Lakoff però vabbè: io sono uno di quei super-segaioli mentali che trascorr[eva|o]no (quando potevano) mezz'ore a guardare il soffitto e poi si alzano tutti soddisfatti per la pensata soddisfacente, quindi non conto molto.
Se devi cercare un parallelo di "videogioco", probabilmente devi guardare "gioco di società".
Sono entrambe parole/locuzioni sovraordinate rispetto a GDR (infatti puoi avere un videogioco "di tipo GDR" (mi rifiuto di considerare tali quelli che il mercato videoludico etichetta come gdr)) ed entrambe sono focalizzate sul canale attraverso le quali è veicolata l'esperienza ludica: un video e un gruppo di persone.
Quanto alle parole e alla grammatica, la questione è molto ampia (credo l'abbia trattata Luca Giuliano in un volume degli anni novanta) e a me personalmente ricorda molto la questione dei giochi e delle somiglianze di famiglia di Wittgenstein (https://online.scuola.zanichelli.it/lez ... nstein.pdf per un'intro) e alla teoria del prototipo di Lakoff però vabbè: io sono uno di quei super-segaioli mentali che trascorr[eva|o]no (quando potevano) mezz'ore a guardare il soffitto e poi si alzano tutti soddisfatti per la pensata soddisfacente, quindi non conto molto.
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Re: Dubbi sulla natura del GDR
Gioco di ruolo deriva da una traduzione dall'americano, dove le role-playing sono le scenette. Per cui se lo vogliamo tradurre secondo questa etimologia è il gioco delle scenette
Mantenere la tradizione non significa custodire le ceneri, ma ravvivare la fiamma
Alone, be angry, be strong!
"Non esprimere un desiderio, poichè corri il rischio che si avveri."
"Beauty is in the eye of the Beholder."
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